lunedì 25 febbraio 2013

I ♥ Shopping

Ci sono i libri che sai essere stupendi e dopo averli letti non puoi che confermare il tuo giudizio iniziale.
Ci sono libri per cui nutri grandi aspettative e poi si rivelano un fiasco.
E ci sono libri che, quando meno te lo aspetti, ti sorprendono.

Ebbene sì, mi è successo di nuovo.
Questa volta è toccato al bestseller di Sophie Kinsella ( pseudonimo di Madeleine Wickham ) "I Love Shopping".
Non è chissà quale sorpresa, mi direte voi. È un libro famosissimo, conosciutissimo, da cui è stato tratto anche un film qualche anno fa ( dove la protagonista è Isla Fisher, che a me piace da morire, fra l'altro ).
E invece no. Non per me, almeno.
È un romanzo che non avevo mai preso in considerazione, se non dopo aver visto la pellicola, ma anche lì, tutto quello che gli regalavo era una veloce occhiata in libreria, senza nemmeno sforzarmi di prenderlo in mano e leggerne la trama.
Poi, un giorno, la mia migliore amica mi racconta di aver letto tutta la serie di romanzi e di essere una grande ammiratrice della Kinsella.
Da quel momento, ho cominciato a cambiare idea. L'unica cosa che mi frenava era il genere, che nemmeno so definire, fra l'altro. In libreria l'ho trovato catalogato nello scaffale "Narrativa", ma presumo sia un romanzo rosa.
Fatto sta che me ne sono fregato, l'ho comprato e adesso me ne sono innamorato.
Davvero.

Perchè mi è piaciuto?
1) La Kinsella ha uno stile eccezionale. È capace di un'ironia che mai avevo trovato prima in un romanzo. La protagonista, Becky, è una ragazza piena di fantasia, forse anche troppa, sempre con la testa fra le nuvole, e anche abbastanza sfortunata: attira per natura situazioni imbarazzanti una dopo l'altro, insomma, vere e proprie figure di M, se vogliamo usare un linguaggio più terra terra.
Del tipo: cosa può succedermi ancora di peggiore?
2) Sembra una storia stupida, superficiale e frivola. Appunto, sembra, perchè non lo è affatto.
Con i suoi toni leggeri e spensierati il libro mette in evidenza la mentalità consumistica che ormai è radicata in tutti noi, portandola alle estreme conseguenze.
Quello che più mi ha sorpreso è che io mi sono riconosciuto quasi perfettamente nelle azioni di Becky: l'ammirazione di oggetti quasi fossero divinità, l'eccitazione e l'impazienza dell'acquisto, l'autoconvincersi che si tratti di un investimento, di una cosa di cui si necessita irrimediabilmente, per poi dimenticarsi subito di quello che si è comprato non appena usciti dal negozio.

Insomma, voto 10 e lode meritatissimo a Sophie Kinsella, che si è guadagnata l'acquisto da parte mia di tutti i seguiti della storia, a cominciare dal secondo "I Love Shopping a New York".
Un libro estremamente piacevole e divertente, che vola pagina dopo pagina: l'attimo prima lo hai appena aperto, e quello dopo stai già leggendo l'ultimo capitolo.

Se avete in programma una prossima visita in libreria, tenetelo a mente ( costa meno di dieci euro, il che non guasta mai ).
A presto!

Ah, ho deciso di cominciare a firmarmi con il mio vero nome.
Il mio nick mi piaceva, ma mi sembrava un po' troppo presuntuoso e quindi...

- Lorenzo :)



giovedì 14 febbraio 2013

Colui che fece per viltade il gran rifiuto? | Licia Troisi | Il Sito Ufficiale

Colui che fece per viltade il gran rifiuto? | Licia Troisi | Il Sito Ufficiale

Recensione "Tredici" di Jay Asher

È già da te tempo che volevo recensire questo romanzo, ma per vari motivi mi trovo a farlo solo oggi.
"Tredici" è uno di quei libri che trovi per caso, vagando fra gli scaffali della libreria. Ha una bella trama, una bella copertina ( che seppur non sia fondamentale, non guasta mai ) e sopratutto ha un prezzo accessibile. L'acquisto perfetto quando hai voglia di leggere, ma non puoi svuotare il portafoglio.
Poi lo porti a casa, lo apri e ti sorprende.
In un modo che non avresti mai immaginato.


TITOLO: Tredici
AUTORE: Jay Asher
CASA EDITRICE: Mondadori
PREZZO: 9, 50 euro
TRAMA: Clay Jensen torna a casa da scuola e davanti alla porta trova un pacchetto indirizzato a lui, ma senza mittente. Dentro ci sono sette cassette numerate con dello smalto blu.
Clay comincia ad ascoltare: le ha registrate Hannah Baker, la ragazza di cui Clay è innamorato da sempre. La stessa che si è suicidata due settimane prima.
Hannah ha registrato tredici storie, una per lato, una per ogni persona che in un modo o nell'altro l'ha spinta verso la decisione di togliersi la vita. Ma lui cosa c'entra?
Clay è sconvolto, vuole capire fino in fondo, scoprire quale ruolo ha svolto. Per tutta la notte, guidato dalla voce di Hannah, Clay ripercorre gli episodi e i luoghi che hanno segnato la vita della ragazza e che come tante piccole palle di neve si sono accumulati fino a divenire una valanga incontrollabile.
Per tutta la notte, con la voce nelle cuffie, Clay si tuffa nei ricordi, nei rimpianti, e si tormenta cercando di capire cosa sarebbe successo se...


Come ho già detto, "Tredici" è un libro un po' particolare.
È una di quelle storie che ti risucchia, che ti fa cadere in un altro mondo e non ti lascia andare via.
Una lettura che scorre veloce e allo stesso tempo dolorosa pagina dopo pagina e tu non puoi fare a meno di staccarti dal racconto, un po' come il protagonista, che dopo aver ricevuto le cassette, passa un'intera notte ad ascoltarle...

È facile immedesimarsi in Clay. È un ragazzo normale, un comune sedicenne come tanti altri. Il pacco è una delle cose più sconvolgenti che forse gli sono capitate nella vita e lui non riesce a capacitarsi di ascoltare dalle cuffie la vita di una ragazza che non c'è più. Che è morta. Che si è tolta la vita.
Una ragazza che lui conosceva, che amava, ma che si è lasciato sfuggire perché troppo timido e vigliacco.
Clay si tormenta con mille domande. La sua testa scoppia al suono di ogni parola e non fa altro che premersi le tempie con la mano.
È una persona estremamente sensibile, che capisce la situazione e per questo soffre più di chiunque altro.
Perché Hannah appariva a tutti una ragazza forte e indipendente, ma nessuno la conosceva davvero.
Nessuno sapeva quanto in realtà fosse fragile, quanto fosse difficile per lei far finta di niente davanti alle dicerie della gente.
Hannah è la voce narrante della gran parte del libro e non si può fare a meno di sentirsi vicini a lei, sperando fino all'ultima pagina, quasi fosse una nostra amica, che il suicidio sia solo uno scherzo e lei in realtà sia ancora viva.

"Tredici" è un libro che fa riflettere, che ha trovato il modo perfetto per trattare un argomento così difficile quale quello del suicidio.
Jay Asher riesce perfettamente ad analizzare la mente di un adolescente, per far capire al lettore come tutto, in un'età così particolare, sia mille volte più amplificato.
Ogni gesto, ogni parola, per quanto a noi possa sembrare insignificante, ha un suo peso, che prima o poi cadrà giù proprio come una valanga.
"Tredici" ci regala l'occasione di farci un esame di coscienza, di interrogarci sulle nostre azioni.

È uno di quei libri che quando hai finito di leggere ti lascia svuotato, perché ogni singola emozione è rimasta impressa sulle pagine durante la narrazione.

Quindi perché leggerlo?
Perché ogni tanto è necessario affrontare libri del genere, perché ogni tanto è necessario fermarsi a pensare, per rendersi conto che non è mai troppo tardi per cambiare qualcosa.

Il mio voto è 5/5.
Se ne avete la possibilità, leggetelo.