lunedì 17 settembre 2012

Resoconto e Riflessioni

La prima settimana di scuola è ormai passata, e fino ad ora non posso lamentarmi.
Sono stati sette giorni di assestamento: conoscenza con i prof, che sono tutti nuovi, e anche con qualche new entry a livello di compagni. Tutte persone abbastanza simpatiche.
In verità abbiamo fatto davvero poco e niente, perché alcune materie sono ancora vacanti. Per matematica, fisica e scienze non sono ancora stati nominati gli insegnanti.
Di conseguenza, è stata una settimana molto..."classica". Full immersion di italiano, storia e filosofia.
E per me è strano, dato che frequento uno scientifico. Ma non mi è dispiaciuto affatto.
Parliamoci chiaro, a me lo scientifico sta stretto. Detesto la biologia, la fisica e quant'altro.
Perché ho scelto questo indirizzo allora?
Beh, è stato un insieme di cose. I miei genitori ci tenevano che frequentassi la stessa scuola di mio fratello, e non vedevano di buon occhio il liceo classico, definendolo "una scuola di persone snob e figli di papà".
Ho espresso loro quello che penso, ma sinceramente, ora come ora, non mi sento di cambiare scuola arrivato a questo punto. Faccio quello che devo fare, sognando l'università, quando finalmente studierò solo e soltanto quello che amo.
Ma se c'è un consiglio che posso dare, è quello di ponderare sempre attentamente ogni decisione. Soprattutto quelle che riguardano il futuro.
Prendiamo ad esempio le scuole superiori: io ritengo che a 14 anni sia troppo presto per fare una scelta così importante, ma la legge è questa. Diventa allora essenziale domandarsi: << Cosa mi piace? >> << Cosa voglio fare, chi voglio diventare? >>. Molti conoscono la risposta da quando sono nati, altri sono perennemente confusi, come è successo a me.
A questi dico: fate la vostra scelta, ma non abbiate paura di sbagliare. Provate, provate e provate ancora. Solo provando potrete scovare la vostra passione.
Molti chiamano il primo anno di superiori "passerella", appunto perché è l'anno in cui gli studenti cambiano maggiormente indirizzo. Soltanto provando qualcosa sulla propria pelle si capisce davvero cosa significa. E allora voi buttatevi. E poi decidete se restare oppure no. Se qualcosa non va, lo sentirete da subito. Non rimanete fermi, perché affrontare cinque anni di scuola facendo qualcosa che non piace è davvero difficile. Siate più coraggiosi di me e non abbiate paure di cambiare.
Ora, so di aver divagato dall'originale idea del post, e vi chiedo scusa. È solo che quando comincio a scrivere di qualcosa a cui tengo, poi non mi fermo più.
Spero possiate perdonarmi.
Ad ogni modo, il ritorno a scuola è stato davvero piacevole.
Fino a quando è possibile, mi godo questi tranquilli giorni di settembre, senza compiti e senza decine di pagine da studiare.
Quando sarà il momento, mi rimboccherò le maniche e cercherò di fare il meglio possibile.

- thewriter

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