sabato 5 gennaio 2013

Tutte le feste si porta via.

Vi scrivo oggi, dopo diverso tempo, approfittando di un momento di tranquillità accanto alla stufa nel mio salotto.
Come spesso capita, sono scomparso per un po', ma stavolta non mi va di giustificarmi o chiedere scusa, semplicemente vi dico che mi dispiace.
È il 5 gennaio e vi scrivo alle 21.56, dunque mancano davvero soltanto poche ore all'ultima festività che chiude definitivamente questo breve periodo di allontanamento dall'odiosa realtà di tutti i giorni.
Ho un po' l'amaro in bocca, lo ammetto, e sento già la mancanza dei giorni passati. Sono fatto così: mi eccito e mi abbatto per un niente, ma da che posso ricordare, non è mai stato diverso.
Il periodo prima di Natale, a partire dai primi di dicembre, sono un concentrato di gioia. Vivo ogni giorno come se stessi su una nuvola, in attesa di quel 25 che sembra il traguardo di una maratona durata dodici mesi, con lo striscione che segna l'arrivo e un mare di persone pronte a festeggiare, illuminate dal bagliore intermittente di mille lucine colorate.
Sono un po' strano, lo so, forse anche un po' troppo teatrale, però è così che me lo immagino davvero e non mi va di filtrare le mie sensazioni anche qui sul blog.
Ebbene, quando poi quel giorno agognato finalmente arriva, tutto si ferma.
Voglio dire, sono contento lo stesso, ma non come lo ero prima. Nulla da fare: l'attesta del piacere è essa stessa il piacere, non sono certo io a dovervelo dire, anche Leopardi con Il Sabato del Villaggio ce lo ha spiegato bene. Tuttavia, non so, rimango sempre un po'...deluso. Come se non lo sapessi.
Le vacanze trascorrono comunque bene, fino a quando non arriva il primo dell'anno.
Il mio rapporto con il Capodanno è un tantino controverso, nel senso che non so se amarlo o odiarlo.
Da una parte c'è l'eccitazione per un nuovo inizio e la speranza di realizzare i proprio progetti, dall'altra la frenesia di organizzare un qualcosa che possa festeggiare questa speranza. Non è difficile, certo, ma fin da piccolo mi è toccato sempre aspettare fino all'ultimo momento per dar vita a qualcosa e lo stesso oggi, con i miei amici.
O forse è solo che siamo degli indecisi cronici. Lo lascio decidere a voi.
E infine arriva l'Epifania che, come vi ricorda anche il titolo del mio post, tutte le feste si porta via.
È sempre una giornata un po' strana, che a volte sembra passare troppo in fretta e a volte troppo lentamente. Perché è l'ultima giornata di pseudo-libertà e siamo tutti già proiettati verso il rientro, quel dannato rientro ormai così vicino, che al solo pensiero ci divora l'animo.
Il tempo passa e niente lo può fermare, anche se a volte il desiderio di tornare indietro è così profondo che ci pare di poter frenare tutto soltanto con la nostra forza di volontà.
Invece no, è impossibile. Ma la mente, il pensiero è sempre libero di andare dove diavolo vuole e sinceramente non saprei come farei se non ci fosse.
Con affetto, vi auguro un sereno 2013, ricco di soddisfazioni, e un ritorno alla normalità non troppo traumatico.
Tenete duro ;)

- thewriter


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